Astratti da supermercato

"Astratti da supermercato" è una serie che nasce come gesto critico nei confronti della diffusione, ormai capillare, di stampe su tela vendute nei grandi store e utilizzate come decorazione d’interni. Spesso preferite all’arte originale, queste produzioni seriali vengono scelte senza un reale confronto sul valore dell’autenticità o sull’impatto che il sostegno agli artisti indipendenti potrebbe avere, anche in termini economici.

La serie mette in discussione questa dinamica, mostrando come il costo di un’opera unica—reperibile nei mercatini d’arte o attraverso piattaforme dedicate come Etsy—sia spesso sorprendentemente accessibile. Più che una critica al gusto, si tratta di un invito a riconsiderare il senso della scelta estetica e il significato culturale dell’oggetto d’arte nel quotidiano.

Per farlo, si è scelto di intervenire direttamente su tele industriali acquistate nei supermercati e superstore, utilizzando esclusivamente strumenti pittorici reperiti negli stessi contesti commerciali. Il processo, deliberatamente vincolato ai materiali di largo consumo, diventa parte integrante del progetto: un’azione che sovverte la logica dell’arte di massa, riaffermando il valore dell’originalità, del gesto pittorico e della presenza dell’artista nel lavoro.